Educazione civica e filosofia fin dalla scuola dell’infanzia
Le sfide dell’IC “Devitofrancesco-Giovanni XXIII-Binetto”: educazione civica e filosofia fin dalla scuola dell’infanzia
Per fronteggiare le sfide del XX secolo c’è bisogno di una scuola “diversa”: una scuola “utile”, in senso lato, in grado di sviluppare individualità autonome, responsabili e mature e di orientare i bambini/ragazzi in una società sempre più complessa. Una scuola coinvolgente e motivante che, attraverso un’intensa interazione tra educatori ed allievi e tra gli stessi allievi, faciliti il saper elaborare un proprio pensiero autonomo.
L’educazione civica e la filosofia si inseriscono perfettamente in tale prospettiva!
La necessità di garantire una formazione di qualità è confermata dalla scelta di attivare , in via sperimentale, l’insegnamento dell’educazione civica in orario curriculare, sin dall’infanzia. Tale disciplina costituisce un punto saldo della nostra offerta formativa in quanto porta con sé la riaffermazione degli alti valori etici e morali che affondano le radici nella nostra Costituzione: il rispetto della persona, i diritti inalienabili dell’uomo, la responsabilità individuale e collettiva, il senso civico , il valori di libertà e giustizia, l’educazione ambientale, l’educazione alla legalità, l’educazione al rispetto e valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni , la protezione civile.
Le trasformazioni della società partono sempre dalla scuola e avvengono attraverso le sue azioni: si deve scendere in campo attraverso il piccolo apporto di ognuno di noi ed, in tale contesto, gli educatori acquisiscono un ruolo prioritario e determinante, avendo la prerogativa di indirizzare in modo corretto lo sviluppo delle giovani generazioni.
L’arduo compito di formare cittadini attivi e consapevoli è agevolato dalla pratica filosofica.
Ogni ordine di scuola, come documentato nel PTOF, opterà per percorsi curriculari o extra-curriculari di filosofia, adottando modalità, orari, metodi, esercizi e strumenti differenti:
- nella scuola dell’infanzia, nelle classi a 40 ore, si organizzeranno laboratori pomeridiani di filosofia per bambini ;
-nella scuola primaria saranno attivati percorsi curriculari in numerose classi ed anche un progetto di filosofia e coding in orario pomeridiano per le classi seconde;
- nella scuola secondaria di primo grado si avvierà lo studio della filosofia in alcune classi in orario antimeridiano e si svolgerà a un progetto di filosofia e lettura in orario pomeridiano.
La filosofia non è, come spesso si pensa, appannaggio esclusivo di pensatori brillanti ed eccentrici, ma è l’interrogarsi di ciascuno di noi sul significato della vita e dell’universo.
“Interrogarsi è compito del filosofo, perché non vi è altro modo per dare inizio alla filosofia” (Platone).
Noi esseri umani siamo creature per natura curiose e non possiamo fare a meno di riflettere sul mondo che ci circonda e sul posto che vi occupiamo; abbiamo una potente capacità intellettuale che ci permette di ragionare oltre che di interrogarci: sin da bambini siamo quindi naturalmente filosofi! L’insegnante, opportunamente formato , partendo dai temi classici della filosofia, resterà il responsabile dell’introduzione del gruppo classe in uno spazio di scoperta , in cui le menti potranno estendersi, correlando domande, inferenze, ipotesi. La filosofia non è, dunque, un sapere specifico, ma un incessante esercizio critico, un allenamento a pensare, una disciplina a cui i ragazzi dovranno accostarsi fin dalla loro infanzia per evitare di accettare passivamente le idee stantie divenute egemoni per abitudine o per evitare che le idee semplici che si formano nella loro mente restino tali per tutta la vita. Lo scopo è di perseguire quel compito infinito che consiste nel porre domande, nel problematizzare l’esistente, nel non assopirsi in quei sogni beati di chi crede a tutto ciò che “si dice”, nel voler recuperare la propria presenza nel mondo attraverso la conoscenza ed il sapere perché come asseriva Bacone” SAPERE E’ POTERE”.
Grumo Appula, 18/11/2019
Il Dirigente scolastico
Prof.ssa Amelia Capozzi
ATTIVAZIONE SERVIZIO MENSA SCOLASTICA
A tutti i docenti
Alle famiglie
Al personale ATA
OGGETTO: ATTIVAZIONE SERVIZIO MENSA SCOLASTICO A.S. 2019/2020
Si comunica che, a decorrere da lunedì 18/11/2019, avrà inizio il servizio mensa scolastica a favore degli alunni di scuola dell'infanzia e di scuola primaria (40 ore).
Entrata e uscita degli alunni di scuola dell’infanzia
Ai genitori degli alunni di scuola dell’infanzia
Ai docenti di scuola dell’infanzia
Entrata e uscita degli alunni di scuola dell’infanzia
Nel Regolamento di istituto, pubblicato sul sito della scuola, all' Art. 80 sono illustrate le disposizioni di uscita ed entrata degli alunni nei vari ordini di scuola.
Per la scuola dell'infanzia, si precisa che all'ingresso i genitori accompagnano i propri figli all'interno di ciascun plesso mentre all'uscita i docenti affidano i piccoli ai rispettivi genitori.
Per la scuola primaria, invece, è evidenziato che i genitori non entrano nel plesso, ma si fermano all'ingresso.
Le differenze relative alle modalità organizzative tra scuola primaria e dell’infanzia sottintendono precise ragioni pedagogiche, legate all’età ed all’esperienza dei bambini. I genitori e gli educatori, quindi, dovrebbero innanzitutto conoscere i processi psichici che si innescano nel momento in cui il bambino comincia a frequentare la scuola dell’infanzia.
Una delle prime difficoltà che incontrano sia il bambino che il genitore alla scuola dell’infanzia è quella di sperimentare per la prima volta il processo di separazione e la presenza, nella diade, di una nuova figura adulta, l’insegnante, che accompagnerà il bambino nel lungo percorso scolastico e che si occuperà insieme al genitore della crescita del bambino.
Con l'ingresso in sezione più che genericamente nel plesso, il bambino inizierà ad instaurare con l’insegnante un legame duraturo e specifico.
E’ da considerare che esiste poi un bisogno dei bambini e dei genitori di vivere un tempo insieme all’interno della scuola, testimoniato dalla tendenza di questi ultimi a permanere nella scuola anche dopo avere lasciato i propri figli o dal voler acquisire all’uscita frequenti informazioni sulla vita scolastica.
Questo testimonia la necessità per i genitori di essere accompagnati nella progressiva separazione dai propri bambini con tolleranza e competenza ed un’attenzione profonda alla relazione che si instaura con l’ingresso dei genitori in sezione e non genericamente nel plesso.
L’insegnante si trova di fronte al difficile compito di facilitare la separazione ed il ricongiungimento , creando momenti ritualizzati in ingresso ed in uscita che permettano l’elaborazione di questi passaggi difficili, attraverso la sua disponibilità e presenza.
Molto bella è l’affermazione riferita al passaggio dalla situazione familiare a quella scolastica “Mani che lasciano e mani che prendono” per simboleggiare un passaggio senza interruzione, una presa in carico dell’infanzia da parte degli adulti che ne hanno la responsabilità.
Grumo A. , 14/11/2019
Il Dirigente scolastico
Prof.ssa Amelia Capozzi